Gli artisti e la consapevolezza dell’Unità
<<Colui che canta passa dalla gioia alla melodia, colui che ascolta, dalla melodia alla gioia.>> Rabindranath Tagore
L’arte è la via più diretta per andare oltre i limiti del pensiero, per riportarci a percepire l’unità fra soggetto e oggetto, per ritornare all’ Essere.
Ecco ad esempio cosa dichiarava Paul Cézanne:
“Io divento la coscienza soggettiva del paesaggio e il mio dipinto ne diventa la coscienza oggettuale.”
Possiamo dire che a volte l’arte ci guarisce dal senso di separazione, d’isolamento, di divisione fra noi e gli altri o fra noi e il mondo, poiché nell’opera d’arte in certi momenti non vediamo più soltanto un quadro o sentiamo una musica, bensì noi diventiamo quell’immagine e quella musica.
La separazione che l’ego cerca di imporre viene cosi trascesa e ciò che rimane è la nostra natura di Essere, questa “totalità indivisa” come la definisce il fisico David Bohm, in cui non c’è più l’io da una parte e il mondo dall’altra, ma l’Uno nella sua multidimensionalità.
Attraverso l’arte, ritorna in primo piano il nostro stato naturale di gioia che è sempre presente, cosi com’è il sole anche quando è nascosto da nubi passeggere.
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