Joyfield Satsang
Il Campo della Gioia dell’Essere
Il punto cardine della nostra esistenza è la conoscenza – percezione della nostra identità primaria:
“Sono, esisto”.
Che cosa implica questa conoscenza?
Che cos’è questo Essere che sono?
Questa è l’indagine su cui si basa Joyfield Satsang o incontro spirituale.
Nel Joyfield Satsang**, che enfatizza l’aspetto Gioia dell’Essere – gli altri sono l’Amore e la Pace – il processo di conoscenza di sé si articola attraverso due fasi:
*la prima, punta alla comprensione-percezione che il corpo-mente, l’io, è di fatto l’oggetto attraverso cui ci manifestiamo in questa dimensione spazio-temporale o 3D e con cui ci siamo erroneamente identificati.
Questa identificazione “ristretta” con lo strumento tramite cui ci esprimiamo è alla base della sofferenza su cui poggia lo stato d’incantesimo in cui viviamo inconsapevolmente.
Come soggetto siamo la Coscienza, la Vita, l’Essere privo di forma, dimensioni, consistenza, colore, sapore, odore. La Coscienza è l’elemento primario e da essa nasce, vive e si trasforma continuamente tutto ciò che vi compare, compreso il nostro corpo.
Questo Essere che siamo è una “Totalità indivisa” come la definisce il fisico David Bohm.
*nella seconda fase, la più difficile e rara da realizzare, si trascende anche la Coscienza e si ritorna a ciò che si era prima dell’apparire dell’Essere: l’Assoluto, la Sorgente o Fonte, Quello, la Realtà ultima, il Sé, lo stato di non- attenzione.
Nell’Advaita, la conoscenza di sé non necessita di pratiche particolari poiché si presuppone che il ricercatore abbia già superato la fase del “fare”, anche se la meditazione può ancora essere utile.
Tuttavia, bisogna aver ben chiaro che ogni “fare”, ogni pratica, è basata su un “io” che vuole “ottenere” qualcosa: conoscenza, illuminazione, benessere, ecc. Ma l’io, la pseudo entità, è solamente un costrutto mentale, uno strumento, non un soggetto.
Come può quindi uno strumento “ottenere” l’illuminazione, la conoscenza, la liberazione?
In questa Via di Conoscenza è invece fondamentale la comprensione profonda e senza alcun’ombra di dubbio che noi siamo già l’Essere, Ciò che cerchiamo o, come asserisce Nisargadatta Maharaj:
“il cercatore è il cercato”.
Joyfield Satsang è sorto come un fiore nel campo dell’Advaita Vedanta. La sua specificità è Joyfield, un “dono spirituale” avvenuto in Giulia nel 2008 e utilizzato come strumento di aiuto per la percezione della Gioia dell’Essere, un “campione omaggio” di ciò che siamo.
**Satsang, il cui significato deriva dai termini sanscriti Sat (vero, verità) e sanga (compagnia) é associato con la tradizione Advaita Vedanta.
Il Satsang può essere interpretato in diversi modi:
§ essere in compagnia della verità
§ la compagnia di un maestro spirituale che agisce come connessione tra i ricercatori e la verità.
§ la compagnia di un gruppo di studenti riuniti per studiare, discutere e assimilare la verità.